PARIGI: ARRESTATI SU IMPUT DEL NOSTRO PAESE 7 EX TERRORISTI DELLE BRIGATE ROSSE DALL’ANTITERRORISMO FRANCESE IN COLLABORAZIONE CON QUELLO ITALIANO. ALTRI TRE SONO RIUSCITI A FUGGIRE E VENGONO RICERCATI ATTIVAMENTE


— Agenzia Agim – 

  • A cura di Giuseppe Stella – Finalmente li hanno presi! 7 brigatisti degli anni di piombo in Italia, della guerra fredda e della P38 sono caduti nelle maglie della giustizia francese (a Parigi), ma tre purtroppo sono ancora in fuga. La richiesta è partita dall’Italia e la notizia arriva dall’Eliseo come fulmine a ciel sereno..

Tutti i dieci brigatisti hanno consumato atti di bieco terrorismo ideologico (di tipo rivoluzionario) a vari livelli: tra gli anni ’70-‘80.

l’Antiterrorismo della polizia nazionale francese (Sdat) con la Criminalpol internazionale e la collaborazione della sezione speciale dell’Antiterrorismo italiano sono riusciti a prenderli e ad arrestarli.

I 7 brigatisti arrestati a Parigi oggi aspettano di essere condotti davanti a un giudice perché comunichi loro la richiesta di estradizione pervenuta dall’Italia.

Per definire questa procedura si dice occorrano ben 3 anni…

Fonti francesi vicine all’Antiterrorismo di quel Paese affermano trattarsi dei seguenti soggetti: Enzo Calvitti, Giovanni Alimonti, Roberta Cappelli, Marina Petrella e Sergio Tornaghi, BRIGATISTI ROSSI; poi ci sono Giorgio Pietrostefani, Lotta Continua e Narciso Manenti appartenente ai Nuclei Armati contro il Potere territoriale.

L’operazione compiuta i Francia è denominata “Ombre rosse”. Quattro di loro hanno una condanna all’ergastolo: Roberta Capelli, Marina Petrella, Sergio Tornaghi (i tre delle Br), mente Narciso Manenti apparteneva ai “Nuclei armati contropotere territoriale”. Giovanni Alimonti ed Enzo Calvitti (Br) devono invece scontare rispettivamente la pena di 11 anni, 6 mesi e 9 giorni il primo e 18 anni, 7 mesi e 25 giorni il secondo.

Per quanto riguarda Giorgio Pietrostefani,  appartenente all’ex gruppo di Lotta Continua, la pena inflitta è stata di 14 anni, 2 mesi e 11 giorni.

I tre in fuga sono: Luigi Bergamin, Maurizio Di Marzio e Raffaele Ventura.

Il primo apparteneva ai Pac (un ideologo cosiddetto) gruppo armato terroristico fondato da Cesare Battisti, già in carcere a scontare diversi ergastoli. E’ stato condannato per ben 2 omicidi ma pare sia già sopravvenuta la prescrizione.

Maurizo Di Marzio invece e anche lui un ex brigatista rosso, la prescrizione pare che per lui arriverà il prossimo 10 maggio.

Ma per questi delitti efferati (omicidi) questa norme non ci dovrebbero essere.

Andiamo a Raffaele Ventura: è stato condannato con altri 8 per aver ucciso il vicebrigadiere Antonino Custra nel 1977 a Milano nel corso di una manifestazione organizzata dalla sinistra extraparlamentare (all’epoca ve n’erano diverse. Tutti pseudo rivoluzionari secondo le teorie marxiste leniniste)

Il nostro premier Draghi esprime soddisfazione e plaude alla decisione francese.

Il terrorismo di quegli anni, sia della sinistra che della destra (ad esempio quella dei Nar) hanno lasciato in Italia, e non solo, una ferita lancinante che ancora brucia nelle coscienze di chi in quel tempo ha vissuto quella follia barbara in prima persona, atti esecrabili e vili a danno di servitori dello Stato ma anche di umili persone che dissentivano da quel modo di agire di gente invelenita che voleva portare la rivoluzione civile nel nostro Paese per disarcionare i governi democratici d’allora e lo stesso Stato di diritto democratico: per portarci dove? Senza dubbio alla dittatura rossa dell’ex Urss. E il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa è stato assassinato forse per avere debellato le BRIGATE ROSSE e perché era a conoscenza di trame (relative anche. E forse soprattutto al rapimento e all’uccisione di Aldo Moro) scottanti e irriferibili? Nessuno sinora lo ha scoperto perché pare che sotto sotto ci sia stato anche un “lavoro” certosino di vari servizi segreti occidentali e orientali. Una storia che non potrà mai essere disvelata da nessuno, come tante in Italia.

Il nostro premier Draghi partecipa commosso al “dolore dei familiari e al sacrificio delle vittime”,  …grave ferita profonda che la nostra storia non potrà mai dimenticare per il grande tributo di sangue innocente versato da veri e propri patrioti del nostro Paese per aver difeso dall’attacco oltremodo vile, barbaro e selvaggio alla nostra Repubblica democratica da parte di esaltati veri e propri aderenti ad un’ideologia infernale. Anche la ministra della Giustizia, M. Cartabia, così si esprime: “la decisione della Francia di avviare le procedure giudiziarie richieste dall’Italia nei confronti di sette ex terroristi rossi è stata esemplare. Il mio pensiero oggi va alle vittime degli anni di piombo e alle loro famiglie che fino ad oggi in attesa di giustizia. Ringrazio le autorità francesi e in particolare il ministro della Giustizia, Eric Dupond-Moretti, che ha mostrato una particolare sensibilità verso questa pagina drammatica del nostro Paese e una determinata volontà di collaborazione. In queste ultime settimane, c’è stato un intenso scambio di contatti a vari livelli delle Istituzioni, che hanno permesso di raggiungere questo storico risultato, la decisione operativa è stata presa da Emanuel Macron…”

L’asilo agli ex terroristi era nella logica della “dottrina Mitterand” e la Francia, Europea, era diventata il rifugio dei vari terroristi (rossi) come lo fu per Cesare Battisti, poi scappato in Brasile e protetto da Lula, ma poi finalmente arrestato ed estradato in Italia (ora sotto chiave).

Emmanuel Macron con la sua decisione giusta ha voluto “risolvere la questione come l’Italia chiedeva da anni. La lista di dieci nomi è il frutto di un importante lavoro preparatorio bilaterale durato diversi mesi, che ha portato ad arrestare gli autori dei reati più gravi”

Gli anni delle Brigate Rosse sono stati in quegli anni una grande sventura per l’Italia: ciò che ha provocato per reazione attentati terroristici con decine e decine di vittime e con interventi massicci dei servizi segreti di mezzo mondo a difesa dell’integrità democratica del nostro grande Paese, con la costituzione della “Gladio Bianca” (patrioti, addirittura poi processati e assolti), organizzata dalla Nato e dai Paesi aderenti all’Alleanza Atlantica. Una storia che non può essere dimenticata e che i nostri studenti a scuola dovrebbero studiare (storia attuale maestra di vita) perché quelle vicende non abbiano più a ripetersi dal momento che si parla da tempo di una seconda guerra fredda che sarebbe già iniziata a serpeggiare nel mondo civilizzato e insidiato da chi di civiltà probabilmente ne mastica ben poca.

 

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